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Come si leggono(approfondimenti) |
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Ore Francesi o Moderne o Equinoziali Tempo Solare Vero, Tempo Solare Medio, Tempo Medio dell'Europa Centrale
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Ore temporali o canoniche
È un antico metodo per la misura del tempo nell'arco della giornata. Se
ne trova traccia nelle sacre scritture ("Uscì di nuovo verso l'ora terza
… uscito ancora verso la sesta e la nona ora … uscito verso l'undicesima
…" - Matteo 20, 1-16).
Il giorno di luce, dall'alba al tramonto, viene suddiviso in 12 ore
uguali, denominate ora prima, ora seconda ecc.
Poiché la durata della luce non è costante durante l'anno (più lunga
d'estate, più corta d'inverno, pari a 12 delle attuali ore solamente
agli equinozi) si ha che la durata di un'ora canonica non è costante
durante l'anno. Ciò non costituiva ovviamente un problema nell'antichità
ma sarebbe inaccettabile oggi giorno. Restarono in uso fino al XII secolo. |
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Figura 2 — Ore Temporali
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Ore Babilonesi e Ore Italiche
Sono ore eguali, ovvero di durata costante durante l'anno. Si misurano
dividendo il giorno in 24 parti uguali, l'ora 0 coincide con il sorgere
del sole per le Ore Babilonesi, con il tramonto per le Ore Italiche.
Poiché alba e tramonto avvengono in momenti diversi nel corso dell’anno,
pur essendo queste ore di durata sempre uguale, l’inizio della giornata
cambia di giorno in giorno, non c’è quindi una relazione fissa con l’ora
che usiamo oggi.
Vennero introdotte intorno al 1200 su influenza della cultura araba,
nonché per il fatto che i primi orologi meccanici cominciavano ad essere
costruiti ed ovviamente le ore da questi indicate erano costanti per
tutto il periodo dell'anno.
Si ritrovano ancora su antichi orologi solari, sovente
contemporaneamente e sovrapposte alle linee orarie francesi, e vengono a
volte ancora utilizzate in orologi moderni.
Si riconoscono dal fatto che le linee orarie non convergono in un punto.
Inoltre le linee babilonesi (Figura 3) presentano una linea orizzontale
a sinistra del quadrante (l'ora 0 dell'alba, non presente in figura in
quanto il quadrante è declinante ad ovest) e le ore successive diventano
mano a mano più verticali; le linee italiche sono speculari, presentano
una linea orizzontale a destra del quadrante (l'ora 24 del tramonto) e
le ore precedenti diventano mano a mano più verticali (Figura 4).
È interessante osservare che avendo a disposizione entrambe le
misurazioni si può conoscere il tempo trascorso dall'alba (ora
babilonese), il tempo che manca al tramonto (24 - ora italica) e la
durata del periodo di luce (somma delle due). È evidente quanto queste
informazioni potessero essere utili in un mondo contadino. |
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Figura 3 — Ore Babilonesi
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Figura 4 — Ore Italiche
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Ore Francesi o Moderne o Equinoziali
Introdotte tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800, sono le ore che
utilizziamo ancor oggi.
Sono ore eguali che dividono il giorno intero in 24 parti uguali, l'ora
12 coincide con il passaggio del sole sul meridiano locale (istante di
massima elevazione del sole nel cielo) e l’ora zero coincide con la
mezzanotte.
Un orologio solare ad ore francesi si riconosce per il fatto che le
linee orarie convergono tutte in un unico punto (che coincide con la
base dello stilo polare o assostilo).
In Figura 5 è rappresentato un orologio con ore babilonesi, italiche e
francesi oltre alle linee diurne. Si noti che, essendo la parete
declinante ad ovest, non compare l'ora 0 babilonese (cioè l'alba) mentre
è presente l'ora 24 italica (tramonto). Si noti inoltre che sulla linea equinoziale tutte e tre le
misurazioni coincidono3,
essendo all'equinozio la durata del giorno pari a 12 ore esatte. |
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Figura 5 — Ore Babilonesi, Italiche e Francesi
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Un’ultima osservazione : nelle figure 3, 4 e 5 sono
rappresentate linee orarie o parti di linee orarie che non verranno mai
toccate dall’ombra, ad esempio le linee delle ore italiche 1, 2 e 3 che
corrispondono ad ore notturne. Forse è sbagliato tecnicamente, ma il
risultato in figura 5 è secondo me più armonioso di un grafico che
venisse troncato bruscamente. La figura 6 riassume la definizione di linee orarie temporali, babilonesi ed italiche, mettendole in relazione con le attuali ore moderne o francesi. 3 Tale
coincidenza si perderebbe se le linee orarie francesi fossero tracciate
per il fuso di riferimento, quindi comprensive dell’errore di
longitudine: infatti le linee francesi si sposterebbero per la
differenza di longitudine mentre quelle italiche e babilonesi
resterebbero invariate.
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Figura 6 — Confronto tra ore moderne,
temporali, babilonesi ed italiche durante l’anno
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Tempo Solare Vero, Tempo Solare Medio, Tempo Medio dell'Europa Centrale
L'orologio solare indica l'ora del giorno basandosi sulla posizione
angolare del sole rispetto alla terra.
L'ora così indicata dall'orologio solare misura il Tempo Solare Vero: è
strettamente legata alla longitudine del posto e cambia da luogo a
luogo, anche all'interno di uno stesso stato (ad esempio il mezzogiorno
è l'istante in cui il sole si trova sul meridiano locale, avviene quindi
in due istanti diversi per due località con longitudine diversa). Il Tempo Solare Medio è il Tempo Solare Vero mediato
sull'arco dell'anno in modo da evitare variazioni nella durata dell'ora
durante l'anno.
Si è detto infatti parlando della equazione del tempo che la velocità di
spostamento del sole nel cielo non è costante nel corso dell'anno, e ciò
fa sì che i giorni non abbiano sempre la stessa durata. Fin dalla
introduzione dei primi orologi meccanici si decise di creare un tempo
medio fittizio tale che i giorni fossero tutti di uguale durata.
La misura del tempo che dipende dalla posizione longitudinale del luogo,
ovvero il Tempo Solare Vero o Medio, è stata abbandonata nel 1800 (in
Italia nel 1866) per passare dapprima al tempo medio della capitale e
poi al tempo medio del fuso orario (in Italia nel 1893). Quest'ultima
misura del tempo è detta, all'interno del nostro fuso, Tempo Medio
dell'Europa Centrale (TMEC).
La differenza che esiste tra Tempo Solare e Tempo Medio del Fuso Orario
è come detto proporzionale alla distanza in gradi tra il meridiano
locale ed il meridiano di riferimento del fuso e vale esattamente 4
minuti per ogni grado di longitudine. Un orologio solare può essere progettato per indicare
uno dei due tempi: · Tempo
Solare Vero, nel qual caso l'errore rispetto al nostro orologio è
l'errore di longitudine sommato alla equazione del tempo; in questo caso
la linea del mezzogiorno è sempre sulla verticale · Tempo Solare del Fuso, nel qual caso l'errore rispetto al nostro orologio è
unicamente l'equazione del tempo. La linea del mezzogiorno si discosta
dalla verticale di un angolo proporzionale alla distanza dal meridiano
di riferimento, ed è a sinistra per i luoghi ad ovest ed a destra per i
luoghi ad est del meridiano del fuso.
In entrambi i casi il quadrante può includere la Lemniscata: allora esso
indica, almeno ad una certa ora del giorno, anche il Tempo Medio,
rispettivamente locale o del fuso orario.
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Analemma o Lemniscata
Si è detto che il tempo vero (quello legato al movimento del sole) ed il
tempo medio (quello che l'uomo ha inventato per scopi pratici) si
differenziano di una quantità che varia nel corso dell'anno. Tale
differenza è denominata Equazione del Tempo.
Un orologio solare indica il tempo vero, quindi necessita di una
correzione per poter risalire al tempo medio.
In realtà è possibile inserire questa informazione sul quadrante solare.
Anziché tracciare la linea oraria retta corrispondente all'ora vera, si
traccia punto per punto la posizione dell'ombra della punta dello stilo
sempre alla stessa ora media e nel corso dell'anno.
Si ottiene così una curva a forma di 8 che viene chiamata Analemma o,
impropriamente, Lemniscata, la quale permette di leggere sull'orologio
solare il tempo medio.
Allo scopo di non appesantire eccessivamente il quadrante rendendone
difficile la lettura, si usa tracciare (eventualmente) la lemniscata
sulla sola linea del mezzogiorno4.
L'ombra della punta dello stilo segue durante l'anno, allo scoccare
delle ore 12:00 del tempo medio, l'andamento della lemniscata
percorrendo nell'ordine (Figura 7): · il
ramo superiore sinistro (dalla linea del solstizio d’inverno a quella
dell’equinozio) durante l'inverno · il
ramo inferiore destro (dalla linea dell’equinozio a quella del solstizio
d’estate) durante la primavera · il
ramo inferiore sinistro (dalla linea del solstizio d’estate a quella
dell’equinozio) durante l'estate · il
ramo superiore destro (dalla linea dell’equinozio a quella del solstizio
d’inverno) durante l'autunno.
La foto in Figura 8 mostra un esempio di orologio solare indicante il
tempo medio dell'Europa centrale con lemniscata sulla linea del
mezzogiorno.
Per convincersi che l’analemma non è un’invenzione ma è l’effetto reale
di un fenomeno fisico (rotazione non costante della terra sul suo asse),
si osservi la fotografia di Figura 9. Essa è la sovrapposizione di più
foto, prese sempre alla stessa ora (12:00 ora locale) in giorni diversi
durante l’anno. Essa mostra lo scostamento della posizione del sole rispetto al nostro orologio (tempo medio) e può essere considerata la fotografia della Equazione del Tempo (o il grafico della declinazione solare rispetto alla EdT). 4 Esistono
però quadranti dove ogni linea oraria è sostituita dalla lemniscata. A
volte sono sdoppiati, ovvero vi sono due quadranti, ognuno con metà
lemniscata: il primo per l’inverno e la primavera, il secondo per estate
ed autunno. |
Figura 7
— Lemniscata |
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Figura 8 — Orologio solare con lemniscata |
Figura 9 — Analemma (per gentile concessione
dell’autore Anthony Ayiomamitis) |
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Assostilo o Stilo Polare
Lo stilo dei moderni orologi solari è posizionato in modo tale da essere
parallelo all'asse terrestre ed è per questo denominato assostilo o
stilo polare.
Questa particolare disposizione fa sì che, nel caso delle ore francesi,
tutta l'ombra dello stilo indichi l'ora, indipendentemente dalla
stagione.
Ortostilo
Negli orologi solari più antichi, ed in genere in quelli che riportano
ore canoniche o babilonesi o italiche, lo stilo è perpendicolare al
quadrante ed è per questo denominato ortostilo.
L'inconveniente di tale disposizione, per le ore francesi, è che
soltanto la punta dello stilo indica l'ora, rendendo più difficile ed
anche meno gradevole la lettura dell'orologio.
Meridiana
Nel linguaggio comune si fa riferimento ad un orologio solare con il
termine Meridiana.
Ciò non è corretto, la vera Meridiana è un tipo particolare di orologio
solare che segna unicamente il mezzogiorno, normalmente quello locale
(non quello del fuso). Quasi sempre sulla linea del mezzogiorno (o
meridiana) sono segnati i 12 segni zodiacali e sovente è tracciata la
lemniscata.
Veniva usata in passato per regolare gli orologi meccanici, scarsamente
precisi.
Famose sono le meridiane a camera oscura, ovvero realizzate in un
ambiente chiuso nel quale penetra un raggio di luce attraverso un foro
gnomonico, ad esempio quella della basilica di S. Petronio a Bologna.
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aggiornato il venerdì 06 marzo 2015 |