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Come si leggono(concetti base) |
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Premessa
Quella che descrivo nel seguito è la più comune forma di orologio solare
su parete verticale attualmente in uso, ovvero con linee orarie francesi
indicanti il tempo solare locale o del fuso orario, con stilo di tipo
polare (o assostilo).
Più avanti, negli
Approfondimenti,
verranno descritti altri tipi di quadranti. |
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Lettura dell'ora
La lettura dell'ora su un quadrante solare è simile alla lettura di un
comune orologio a lancette.
In questo caso l'unica lancetta è l'ombra che lo stilo (o gnomone)
genera sulla parete sulla quale sono disegnate le linee orarie: l’ombra
segna le ore, manca la lancetta per i minuti.
Quando l'ombra si sovrappone ad una linea oraria, l'ora è quella
indicata a fianco della linea oraria stessa. Quando l'ombra si trova tra
due linee l'ora è una via di mezzo tra le indicazioni riportate a fianco
delle due linee; con un po' di buon senso è comunque possibile stimare
anche il valore approssimato dei minuti. A volte possono essere presenti
le linee delle mezz'ore ed anche dei quarti d'ora, ciò semplifica la
lettura.
L'ombra dello stilo ruota attorno al punto di incastro dello stilo in
senso antiorario, ovvero al contrario di quanto fa la lancetta di un
orologio. Vedremo quindi al mattino l'ombra sul lato sinistro del
quadrante, essa si sposterà quindi in basso e verso destra fino a
raggiungere la linea del mezzogiorno, quindi procederà nel pomeriggio
verso l'alto a destra fino a morire al tramonto sul lato destro del
quadrante.
Il quadrante è dunque simile a quello di un comune orologio a lancette,
è diviso in 24 anziché 12 ore, e viene percorso dalla lancetta (ombra)
in senso antiorario.
Per fare un esempio, l'orologio raffigurato in copertina segna le ore 9
passate da pochi minuti, diciamo circa le 9:05.
Inutile dire che il sole non è al corrente della eventuale ora legale!
Se si è quindi d'estate, con l'ora legale in vigore, si deve aggiungere
un'ora a quanto indicato dall'orologio solare per ottenere l'ora
corretta. Lo stesso orologio dell'esempio andrebbe in tal caso letto
come le ore 10:05 circa.
L'Equazione del Tempo
Non spaventi la terminologia scientifica, in realtà si tratta
semplicemente dell'errore che necessariamente ogni orologio solare
presenta rispetto ad un orologio classico.
Un orologio solare indica l'ora corretta1
4 sole volte l'anno (15 aprile, 13 giugno, 1 settembre e 24 dicembre),
mentre negli altri giorni può avere un ritardo fino a 14' 16'' (l'11
febbraio) o un anticipo massimo di 16' 29'' (il 3 novembre). La ragione
è la seguente.
La terra, come noto, ruota su sé stessa compiendo un giro completo in 24
ore. In realtà queste 24 ore sono un valore medio su un anno, essendo la
velocità apparente del sole nel cielo diversa, anche se di poco, giorno
per giorno. Ciò significa che la posizione del sole nel cielo accumula
secondi di ritardo (o di anticipo) ogni giorno, arrivando ad una
differenza rispetto a quanto segnato dal nostro orologio di più o meno
15 minuti circa.
Come detto questo errore è inevitabile, legato alle leggi fisiche che
regolano il moto degli astri. È però possibile correggerlo, in quanto
l'errore è noto e può essere sommato o sottratto alla lettura
dell’orologio solare.
Tale errore, quando visualizzato in forma di grafico o di tabella, viene
appunto detto Equazione del Tempo. Talvolta la tabella o il grafico
vengono rappresentate sul quadrante solare stesso, in modo che sia
facile valutarne il valore ed eseguire la correzione. La tabella seguente riporta il valore approssimato dell'Equazione del Tempo nel corso dell'anno:
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Tabella 1 — Valori approssimati dell'Equazione
del Tempo (valori da aggiungere al tempo solare per ottenere il
tempo medio)
Il valore indicato in tabella deve essere aggiunto al tempo indicato
dall’orologio solare: dove il segno è positivo l'orologio solare è in
ritardo, dove il segno è negativo l'orologio solare è in anticipo2.
Supponendo ad esempio che l'orologio in copertina sia stato fotografato
l'11 di ottobre, essendo l'EdT in tal giorno pari a -13'15", possiamo
dire che l'ora segnata è circa 9:05-13'15" @
8:52 ovvero, vista l'approssimazione nella lettura della posizione
dell'ombra, circa 10 minuti alle nove.
Naturalmente correggere l'indicazione del quadrante con l'equazione del
tempo è una pignoleria: gli orologi solari dovrebbero essere usati come
una volta per dare l'idea del momento della giornata, dirci se è più o
meno l'ora del pranzo o se sta per avvicinarsi il tramonto, riportandoci
così a quella filosofia della vita e dello scorrere del tempo che
apparteneva al mondo contadino dei nostri antenati. Un'ultima osservazione: alcuni orologi solari consentono direttamente la correzione dell'Equazione del Tempo tramite una linea curva, a forma di otto, detta Analemma o Lemniscata. Di questo si parlerà negli approfondimenti.
1
Ovviamente si parla di "ora corretta" rispetto al tempo
medio artificiale creato dall'uomo (spiegato più avanti) mentre rispetto
al tempo solare una meridiana, se ben fatta, è precisissima.
2 Non
esiste una definizione standard della EdT, la si trova anche con il
segno invertito. In tal caso il valore della EdT deve essere sottratto
anziché aggiunto al tempo indicato dall’orologio solare.
Lettura della stagione
Se le linee orarie sono indispensabili in un orologio solare allo scopo
di leggervi l'ora del giorno, così non sono le linee diurne, che
indicano la stagione, e possono quindi essere presenti o meno sul
quadrante (proseguendo l'analogia con un orologio classico, se
l'indicazione delle ore è indispensabile, l'indicazione della data è
opzionale).
Le cosiddette linee diurne, quando presenti, misurano la declinazione
solare (ovvero l’inclinazione dei raggi solari rispetto al piano
equatoriale terrestre) e quindi, essendo i mesi e le stagioni legati
proprio alla declinazione solare, segnano il momento in cui ci troviamo
nell'anno.
Normalmente sul quadrante vengono indicati i segni zodiacali, anziché
mesi o stagioni, essendo questi strettamente legati a momenti
astronomici precisi.
La linea più comunemente tracciata è quella degli equinozi (di primavera
il 21 marzo, di autunno il 23 settembre). Si tratta di una linea retta
che interseca le linee orarie; essa è orizzontale per un quadrante
esposto a sud, è inclinata a sinistra o a destra per un quadrante
declinante rispettivamente a ovest ed a est.
Le altre linee più comuni sono quelle del solstizio invernale (21
dicembre) ed estivo (21 giugno). Sono due linee curve (iperboli) che
incrociano le linee orarie, la prima al di sopra e la seconda al di
sotto della linea equinoziale. Corrispondono ai momenti di minima e
massima altezza del sole nel cielo.
A volte si ritrovano tracciate anche le 4 linee legate alle date di
ingresso nei rimanenti 4 segni zodiacali.
Come si legge l'informazione della stagione ?
In questo caso non è più l'inclinazione dell'ombra a consentirne la
lettura, quanto la sua lunghezza. Osserviamo l'estremità dell'ombra:
quando essa si trova esattamente su una delle linee descritte allora ci
troviamo in coincidenza di un solstizio o di un equinozio o della data
di ingresso in un segno zodiacale; quando l'ombra si trova tra due linee
dobbiamo nuovamente utilizzare il buon senso e stimare
approssimativamente il mese dell'anno o la stagione.
Attenzione, a volte non è l'estremità dell'ombra dello stilo a darci
questa indicazione, ma la macchia d'ombra creata da un rigonfiamento o
nodo posto vicino alla sua estremità (come nel quadrante solare in
copertina). Più raramente questo rigonfiamento è sostituito da un disco
con un foro al centro (detto foro gnomonico): in questo caso è la
macchia di luce creata dal foro che consente la lettura; inoltre in
questo caso potrebbe non esserci l'ombra dello stilo a segnalare l'ora,
è il cerchio di luce che con la sua posizione fornisce
contemporaneamente indicazione dell'ora e della stagione. Guardando ad esempio l'orologio in copertina si può
dedurre che la foto è stata scattata o poco prima dell'equinozio di
primavera (quindi tra fine febbraio ed inizio marzo) o poco dopo quello
d'autunno (quindi verso la fine di ottobre).
Il mezzogiorno locale
A partire da fine 1800 (in Italia dal 1893) il mondo è diviso in 24 fusi
orari, all'interno dei quali l'ora è stata uniformata per evidenti
motivi di praticità. Questo però ha comportato che il mezzogiorno,
inteso come l'istante che divide in due il giorno ed in corrispondenza
del quale il sole si trova alla sua massima altezza nel cielo, resta
tale solamente al centro di ogni fuso orario, mentre allontanandoci da
questo verso est o verso ovest il vero mezzogiorno solare avviene
rispettivamente in anticipo o in ritardo rispetto al mezzogiorno medio
del fuso (4 minuti per ogni grado di longitudine).
Ad esempio a Castellamonte (TO) questa differenza ammonta a 29m 9s e
trovandosi ad ovest del meridiano di riferimento del fuso orario il
mezzogiorno vero si ha alle 12:29:09 (a meno dell'errore della Equazione
del Tempo !).
Su un orologio solare verticale il mezzogiorno locale corrisponde sempre
alla linea verticale che parte dalla base dello stilo polare. A volte
questa linea viene tracciata sul quadrante ed identificata con la
lettera M o con il simbolo stilizzato di una campana (vedi foto in
copertina).
Il motto
Benché inutile per l'indicazione del tempo, il motto è un elemento
tradizionale degli orologi solari.
A volte esprime antiche saggezze, a volte è ironico, spesso negli
orologi più antichi esprime concetti religiosi legati alla vacuità della
vita ed alla certezza della morte.
Devo dire che nella mia esperienza la scelta del motto è sovente ancor
più impegnativa e sofferta di quanto lo sia il progetto. |
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Figura 1 — Orologio solare indicante il TMEC
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aggiornato il venerdì 06 marzo 2015 |